Cambio di destinazione d’uso e ordinanza di demolizione. I chiarimenti del Tar Catania

Foto di Emilia Machì

Il Tar Catania, in una recente pronuncia (sent. n. 2561 del 28.09.2022), si è soffermato sul rapporto sussistente tra il cambio di destinazione d’uso di un immobile, non autorizzato dal Comune, e l’emissione di una ordinanza di demolizione, quale provvedimento di natura sanzionatoria emesso dopo l’accertamento da parte dei vigili urbani.

Mutamento destinazione d’uso e variazioni essenziali

Secondo il ricorrente, “nella fattispecie in esame (mutamento di destinazione d’uso da opificio ad attività di noleggio) non ricorrerebbero i presupposti per l’irrogazione della sanzione demolitoria, dato che l’abuso consisterebbe in una variazione non essenziale.

Il concetto di variazione essenziale secondo il Tar Catania

Secondo il Tar Catania “il discrimen tra variazione essenziale e non essenziale (cfr. T.A.R. Sicilia, Catania, sez. I, n. 2143/2020 e n. 2933/2020), (si verifica quando) il mutamento di destinazione d’uso che implichi variazione degli standard previsti dal D.M. 2 aprile 1968 comporti variazioni essenziali ai sensi dell’art. 4 L.R. n. 37/85, con le conseguenze relative in termini di titolo edilizio necessario (permesso di costruire) e di sanzione (demolitoria).“(sent. n. 2561 del 28.09.2022)

Nel caso di specie, il provvedimento impugnato accerta una variazione della destinazione d’uso dell’edificio, nonché dell’area oggetto di concessione – da lavorazione, conservazione e trasformazione di prodotti della terra ad attività di noleggio di piattaforme aeree –, tale da determinare senza dubbio una variazione essenziale al progetto.

Variazioni standard

La circostanza che vengano in considerazione classi di destinazione diverse determina un mutamento che implica variazione di standard, ai sensi degli artt. 31 e 32 d.P.R. n. 380/2001, così comportando un intervento in totale difformità dal permesso di costruire, con le conseguenze relative in termini sanzionatori.

Destinazione d’uso da “agricola” a “commerciale-direzionale

In altri termini va considerato, quale variazione essenziale, il mutamento della destinazione d’uso da “agricola” a “commerciale-direzionale”, a prescindere dalla realizzazione di opere, importando variazione degli standard con aggravio del carico urbanistico, sicché per essa è necessario un provvedimento autorizzativo la cui assenza ben può comportare la demolizione in caso di mancata rimessa in pristino (cfr, T.A.R. Sicilia, Catania, sez. I, n. 1175/2022 cit.; T.A.R. Sicilia, Palermo, sez. II, 1 marzo 2013, n. 481; T.A.R. Lombardia, Milano, II, 4 luglio 2019, n. 1529 e 8 luglio 2019, n. 1573).

E, in generale, “il mutamento di destinazione d’uso di un immobile deve considerarsi urbanisticamente rilevante e, come tale, soggetto di per sé all’ottenimento di un titolo edilizio abilitativo, con l’ovvia conseguenza che il mutamento non autorizzato della destinazione d’uso che alteri il carico urbanistico integra una situazione di illiceità a vario titolo, che può e anzi deve essere rilevata dall’Amministrazione nell’esercizio del suo potere di vigilanza” (Consiglio di Stato, sez. VI, 11/06/2021, n. 4534).

Conclusioni

Secondo il Tar Catania il mutamento della destinazione d’uso da “agricola” a “commerciale-direzionale”, mediante realizzazione di opere interne, comporta una variazione degli standard con aggravio del carico urbanistico, tale da giustificare l’emissione di una ordinanza di demolizione.

Avv. Antonino Cannizzo


Antonio Cannizzo

Di Antonio Cannizzo

Nasce a Palermo nel 1987 e dopo la maturità Classica si laurea nel 2014 presso l’università degli studi di Palermo, presentando una tesi dal titolo “Le misure precautelari minorili”. Abilitato all’esercizio della professione di Avvocato è regolarmente iscritto all’Albo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese ed è Titolare di uno Studio Legale in Bagheria. Nel 2020, insieme all'Avv. Fiasconaro, fonda il blog "Urbanistica in Sicilia". Nel 2021 consegue un master di 1° livello in diritto processuale amministrativo discutendo una tesi dal titolo "Danno da affidamento procedimentale e i profili di giurisdizione".