Decadenza del vincolo preordinato all’esproprio: il rilievo della nota interlocutoria del Comune

Pantelleria - Foto di Emilia Machì

In termini generali, la decadenza dei vincoli urbanistici preordinati all’esproprio comporta l’obbligo, per gli enti preposti, di reintegrare la disciplina urbanistica dell’area interessata dal vincolo decaduto con una nuova pianificazione, che definisca le condizioni di utilizzabilità del bene e non lasci, al contrario, il bene privo di concreta disciplina urbanistica.

Non vi è, pertanto, dubbio che, qualora a causa del venir meno dei vincoli un terreno sia rimasto privo di regolamentazione, il proprietario possa presentare un’istanza volta ad ottenere l’attribuzione di una nuova destinazione urbanistica e il Comune sia tenuto ad esaminarla, anche nel caso in cui la richiesta medesima non sia suscettibile di accoglimento, con l’obbligo di motivare congruamente tale decisione, fermo restando che la decadenza dei vincoli espropriativi precedentemente in vigore non comporta necessariamente che l’area debba conseguire proprio la destinazione urbanistica richiesta dalla parte ricorrente, essendo, in ogni caso, rimesse al potere discrezionale dell’Amministrazione comunale la verifica e la scelta della destinazione, in coerenza con la più generale disciplina del territorio, più idonea e adeguata in relazione all’interesse pubblico al corretto e armonico suo utilizzo (cfr. tra le tante: T.A.R. Sicilia – Catania, Sez. I, 22 dicembre 2022, n. 3373; Sez. II, 19 settembre 2022, n. 2498; Palermo, Sez. III, 24 maggio 2021, n. 1654).

Va, inoltre, precisato che l’obbligo di riclassificazione dell’area, e prima ancora di rispondere all’istanza di un privato postula la sussistenza di un vincolo espropriativo decaduto.

Le promesse del Comune

Il Tar Catania, in una recente pronuncia, si è soffermata sugli effetti che (eventualmente) produce una nota trasmessa dal Comune al cittadino con la quale si impegna a ritipizzare un’area priva di destinazione urbanistica, a causa della decadenza del vincolo preordinato all’esproprio (sent. 1605/2023).

Nel caso in esame, il cittadino ha dapprima trasmesso una richiesta di rideterminazione urbanistica al Comune e all’Assessorato Territorio e Ambiente e, a causa di mancato riscontro, ha proposto ricorso dinanzi al Tar Catania lamentando “l’illegittimità del silenzio formatosi sull’istanza notificata“.

Il Tar ha accolto il ricorso “dovendosi dichiarare illegittimità dell’inerzia mantenuta dal Comune intimato, essendo la nota del Comune meramente interlocutoria. Sussiste, infatti, ai sensi dell’art. 2 della legge n. 241/1990, l’obbligo dell’amministrazione di pronunciarsi con provvedimento espresso sull’istanza della ricorrente volta alla riqualificazione del terreno, limitatamente alla parte rimasta priva di disciplina urbanistica per scadenza dei vincoli preordinati all’esproprio, entro il termine di centoventi giorni decorrenti dalla comunicazione in via amministrativa della presente sentenza ovvero, se anteriore, dalla sua notifica su istanza di parte.”

Avv. Antonino Cannizzo


Antonio Cannizzo

Di Antonio Cannizzo

Nasce a Palermo nel 1987 e dopo la maturità Classica si laurea nel 2014 presso l’università degli studi di Palermo, presentando una tesi dal titolo “Le misure precautelari minorili”. Abilitato all’esercizio della professione di Avvocato è regolarmente iscritto all’Albo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese ed è Titolare di uno Studio Legale in Bagheria. Nel 2020, insieme all'Avv. Fiasconaro, fonda il blog "Urbanistica in Sicilia". Nel 2021 consegue un master di 1° livello in diritto processuale amministrativo discutendo una tesi dal titolo "Danno da affidamento procedimentale e i profili di giurisdizione".