La Rassegna Settimanale della giurisprudenza amministrativa del 21.01.2022. Gli ultimi aggiornamenti in materia di urbanistica ed edilizia.

1. L’accertamento di conformità e l’efficacia dell’ordine di demolizione. 2. Le domande di condono e l’onere della prova dell’esistenza dei presupposti. 3. Il silenzio assenso in materia di condono. 4. La perizia giurata ex art. 28 della L.R. n. 16/2016.

1. L’accertamento di conformità e l’efficacia dell’ordine di demolizione TAR Catania, sentenza n. 60 del 13.01.2022

“come affermato dalla giurisprudenza, la richiesta di accertamento di conformità non rende inefficace l’ordine di demolizione, ma comporta un arresto temporaneo dell’efficacia della misura repressiva, la quale riacquista la sua efficacia nel caso di rigetto della domanda di sanatoria (sul punto, cfr., da ultimo,Consiglio di Stato, VI, n. 5922/2021)[…] a nulla rileva, ovviamente, che nell’originario ordine di demolizione l’Amministrazione non abbia fatto riferimento alla presentazione della domanda di sanatoria, ammesso che la richiesta dell’interessato fosse all’epoca già intervenuta;”

2. Le domande di condono e l’onere della prova dell’esistenza dei presupposti. Consiglio di Stato, sentenza n.7583 del 15.11.2021

“Nel caso di domande di condono edilizio ricade sull’istante l’onere della prova dell’esistenza dei presupposti per il rilascio del provvedimento di sanatoria, tra cui, in primis, la data dell’abuso e, nel caso di specie, l’effettivo intervenuto cambio di destinazione d’uso e la sua data. Solo il privato può, infatti, fornire, in quanto ordinariamente ne dispone, inconfutabili atti, documenti o altri elementi probatori che siano in grado di radicare la ragionevole certezza dell’epoca di realizzazione dell’abuso; mentre l’Amministrazione non può, di solito, materialmente accertare quale fosse la situazione all’interno del suo territorio.”

3. Il silenzio assenso in materia di condono. Consiglio di Stato, sentenza n. 7543 del 12.11.2021

In materia di condono edilizio la formazione del silenzio assenso per decorso del termine di ventiquattro mesi, postula che l’istanza sia assistita da tutti i presupposti di accoglibilità, non determinandosi ope legis la regolarizzazione dell’abuso, in applicazione dell’istituto del silenzio assenso, ogni qualvolta manchino i presupposti di fatto e di diritto previsti dalla norma quando la documentazione allegata all’istanza non risulti completa ovvero quando la domanda si presenti dolosamente infedele. L’inesatta volontaria rappresentazione della realtà contenuta nell’istanza di concessione in sanatoria su un presupposto essenziale integra gli estremi della domanda dolosamente infedele, che, ai sensi dell’art. 40 della L. n. 47/1985, impedisce il formarsi del silenzio-assenso previsto dall’art. 35, comma 18, della medesima legge e comporta, altresì, il non accoglimento della domanda medesima.

4. La perizia giurata ex art. 28 della L.R. n. 16/2016. Cass. Pen., sentenza n. 33821 del 25.06.2021

In tema di condono edilizio disciplinato dalla legge 24 novembre 1994, n. 724, l’art. 28 della legge reg. Sicilia 10 agosto 2016, n. 16, ha introdotto una mera semplificazione procedurale, non incidendo in alcun modo sui requisiti di condonabilità previsti dalla normativa nazionale, sicché resta fermo il potere-dovere del giudice dell’esecuzione di verificare l’effettiva sussistenza di tali requisiti, posto che il ricorso alla procedura semplificata e la presentazione di una perizia giurata non gli impediscono di effettuare un controllo identico a quello previsto dalla normativa nazionale.

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Antonio Cannizzo

Di Antonio Cannizzo

Nasce a Palermo nel 1987 e dopo la maturità Classica si laurea nel 2014 presso l’università degli studi di Palermo, presentando una tesi dal titolo “Le misure precautelari minorili”. Abilitato all’esercizio della professione di Avvocato è regolarmente iscritto all’Albo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese ed è Titolare di uno Studio Legale in Bagheria. Nel 2020, insieme all'Avv. Fiasconaro, fonda il blog "Urbanistica in Sicilia". Nel 2021 consegue un master di 1° livello in diritto processuale amministrativo discutendo una tesi dal titolo "Danno da affidamento procedimentale e i profili di giurisdizione".