Piscine pertinenziali prefabbricate: fuori terra e interrate. Le novità introdotte dalla l.r. 23/2021

Piscine pertinenziali prefabbricate

La legge regionale n. 23 del 2021 ha disciplinato e semplificato, in presenza di determinate condizioni, le modalità di realizzazione delle piscine pertinenziali.

Il concetto di pertinenza urbanistica, seppur indirettamente, viene richiamato nella l.r. 23/2021.

Il legislatore regionale, infatti, ha previsto che la realizzazione delle piscine pertinenziali possa avvenire “senza alcun titolo abilitativo” o mediante “segnalazione certificata di inizio attività”, fermi restando i limiti dimensionali e le modalità di realizzazione espressamente indicati nella legge in commento.

In particolare, l’art. 4, comma 1 lett. af) della legge in questione prevede che: “Fatte salve le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, e comunque nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico nonché delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e successive modificazioni, i seguenti interventi sono eseguiti senza alcun titolo abilitativo:

af) le piscine pertinenziali prefabbricate fuori terra di dimensioni non superiori al 20 per cento del volume dell’edificio e appoggiate su battuti cementizi non strutturali.

La seconda ipotesi, invece, è disciplinata dall’art. 10, comma 5 della medesima legge, il quale prevede che: “Fatte salve le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, e comunque nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico, nonché delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo n. 42/2004 e successive modificazioni, sono realizzabili mediante segnalazione certificata d’inizio attività e comunicate a fine lavori con attestazione del professionista le piscine pertinenziali prefabbricate interrate di dimensioni non superiori al 20 per cento del volume dell’edificio appoggiate su battuti cementizi non strutturali.

Le due norme innanzi richiamate, benché simili sotto alcuni profili, in realtà, disciplinano fattispecie molto differenti.

La prima disposizione normativa consente la realizzazione di piscine prefabbricate fuori terra, non superiori al 20% del volume dell’edificio e appoggiate su battuti cementizi non strutturali.

L’intervento da realizzare, essenzialmente, non appare invasivo e, per tale ragione, il legislatore ha previsto che lo stesso possa avvenire “senza alcun titolo abilitativo”.

La seconda disposizione, invece, prevede la realizzazione, mediante scia, di piscine prefabbricate interrate, fermo restando la presenza degli altri requisiti (20% del volume dell’edificio principale e che risultino appoggiate su battuti cementizi non strutturali).

In conclusione, l’unica differenza ravvisabile tra le due disposizioni risiede nelle modalità di realizzazione, in quanto nella prima la piscina prefabbricata si dovrà realizzare fuori terra mentre nella seconda sarà, appunto, interrata.

Antonio Cannizzo
Pubblicato
Categorie: Piscine

Di Antonio Cannizzo

Nasce a Palermo nel 1987 e dopo la maturità Classica si laurea nel 2014 presso l’università degli studi di Palermo, presentando una tesi dal titolo “Le misure precautelari minorili”. Abilitato all’esercizio della professione di Avvocato è regolarmente iscritto all’Albo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese ed è Titolare di uno Studio Legale in Bagheria. Nel 2020, insieme all'Avv. Fiasconaro, fonda il blog "Urbanistica in Sicilia". Nel 2021 consegue un master di 1° livello in diritto processuale amministrativo discutendo una tesi dal titolo "Danno da affidamento procedimentale e i profili di giurisdizione".