Sanatoria ordinaria e sanatoria giurisprudenziale. Breve nota a Tar Palermo sent. 2660/2023

Pantelleria 2023 dopo l'incendio - Foto di Emilia Machì

L’accertamento di conformità ex art. 36 del TUE, comunemente chiamato sanatoria ordinaria, consente, se accolta, di sanare le opere realizzate in assenza di titolo edilizio.

I requisiti indicati dall’art. 36 risultano molto stringenti.

Il Tar Palermo, nella sentenza innanzi richiamata, ha indicato la corretta applicazione dell’art. 36 soffermandosi, altresì, sulla cosiddetta “sanatoria giurisprudenziale” la cui applicazione risulta ormai superata e obsoleta.

Il Tar Palermo, in particolare ha precisato che:

  • L’istituto dell’accertamento di conformità previsto dall’art. 36 del DPR 6 giugno 2001, n. 380 – che disciplina il rilascio del titolo abilitativo in sanatoria “subordinandolo alla doppia conformità degli interventi realizzati con la disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione degli stessi, che a quello della presentazione della domanda”, in linea con la sua funzione, che è quella «di garantire l’assoluto rispetto della disciplina urbanistica ed edilizia durante tutto l’arco temporale compreso tra la realizzazione dell’opera e la presentazione dell’istanza volta ad ottenere l’accertamento di conformità» (cfr. Corte Costituzionale, 5 aprile 2018, n. 68; id. 8 novembre 2017, -OMISSIS-2; id. 11 maggio 2017, n. 107; id. 29 maggio 2013, n. 101) presuppone la c.d. doppia conformità dell’opera ovvero la non contrarietà dell’intervento abusivo alla disciplina urbanistico-edilizia in vigore sia al momento della sua realizzazione, sia al momento della presentazione dell’istanza di sanatoria (art. 36 del D.P.R. n. 380/2001).

Il tramonto della sanatoria giurisprudenziale

Secondo un consolidato orientamento del Consiglio Stato (ex multis, Cons. Stato, Sez. VI, n. 6107/2019), la cd. sanatoria giurisprudenziale – che considera sufficiente la conformità dell’intervento alla normativa urbanistica vigente al momento della presentazione della domanda di sanatoria, indipendentemente dalla normativa vigente al momento della realizzazione dell’opera – deve considerarsi figura ormai superata nonché recessiva rispetto al disposto normativo vigente e ai principi che regolano la repressione dell’abusiva trasformazione del territorio.

Requisiti per ottenere un titolo in sanatoria

Il permesso di costruire in sanatoria è infatti ottenibile soltanto in presenza dei presupposti espressamente delineati dall’art. 36 D.P.R. n. 380/2001, ossia a condizione che l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica-edilizia vigente al momento della realizzazione del manufatto e della presentazione della domanda (cd. doppia conformità).

In assenza del requisito della doppia conformità, ormai espressamente richiesto dalla legge, non residuano margini per l’applicazione della sanatoria impropria, istituto ormai definitivamente abbandonato dalla giurisprudenza, sia amministrativa, sia della Corte Costituzionale (Cons. di Stato, Sez. VI, 09/09/2019, n.6107; Cons. di Stato, Sez. VI, 7 settembre 2018, n. 5274; Cons. di Stato, Sez. VI, 5 marzo 2018, n. 1389; Corte Cost. n. 101/2013).

La ferma posizione del Tar Palermo sull’abusivismo edilizio

Secondo il Tar Palermo, “Le sopravvenienze positive non consentono di sanare gli abusi pregressi. Diversamente opinando, si incentiverebbe l’abusivismo edilizio e si premierebbe la condotta del soggetto che ha trasgredito le norme. Le sopravvenienze, anche positive, minerebbero la certezza e la sicurezza dei rapporti giuridici, oltre che il buon andamento della Pubblica Amministrazione.”

Avv. Cannizzo Antonino


Antonio Cannizzo

Di Antonio Cannizzo

Nasce a Palermo nel 1987 e dopo la maturità Classica si laurea nel 2014 presso l’università degli studi di Palermo, presentando una tesi dal titolo “Le misure precautelari minorili”. Abilitato all’esercizio della professione di Avvocato è regolarmente iscritto all’Albo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese ed è Titolare di uno Studio Legale in Bagheria. Nel 2020, insieme all'Avv. Fiasconaro, fonda il blog "Urbanistica in Sicilia". Nel 2021 consegue un master di 1° livello in diritto processuale amministrativo discutendo una tesi dal titolo "Danno da affidamento procedimentale e i profili di giurisdizione".